Porto Marghera è il sito designato per il workshop estivo WAVE 2016. Una foresta d'industrie e ciminiere che si estende per circa 2000 ettari: un enorme parco di archeologia industriale, un intersecarsi d'insediamenti industriali, canali e specchi d'acqua, rami del porto commerciale, strade e ferrovie, che hanno ridefinito per oltre cinquanta anni il confine tra terra e acqua. Oggi, della modernità e dello sviluppo industriale restano gli scheletri del loro apogeo. Cattedrali vuote di acciaio e cemento, simboli di un potere svanito, collegati da strade e terreni dismessi che aspettano un nuova ragione per vivere.
Nell'attesa che si concretizzino le ragioni economiche, sociali e politiche necessarie alla ri-funzionalizzazione dell'area su larga scala cercheremo una cura allo stato di abbandono e degrado in cui sta sprofondando Marghera.
L'obiettivo che ci siamo prefissati è l'individuazione di una serie di piccoli interventi in grado di far rivivere localmente più aree di Porto Marghera. Il risultato è una collezione di piccole architetture che, sviluppando un rapporto di simbiotica dipendenza con le preesistenze, liberano il potenziale latente del contesto nel quale sono inserite e costituiscono i tasselli di una nuova visione di Porto Marghera.
Come semi, gli interventi proposti sono architetture minime che nascono in un territorio. Il loro scopo è permettere di osservare il passato da un nuovo punto di vista spingendo il visitatore a intravedere il futuro di un luogo attraverso prospettive suggerite dalla loro forma. Come piccoli osservatori, costellano Porto Marghera trasformandola in un luogo da scoprire sotto una nuova luce. Ogni intervento, o seme, sarà l'epicentro di una nuova rigenerazione urbana.